Internazionazionalizzazione rafforza le imprese lombarde

Assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi

Sala Biagi, a Palazzo Lombardia, a Milano, stamane martedì 12 Settembre, è stata presentata l’Indagine Internazionalizzazione 2023 ‘Riposizionamento e nuove geografie per le imprese lombarde’ di Confindustria Lombardia e Assolombarda in collaborazione con Regione Lombardia, Ispi e Sace, alla presenza, dell’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, al presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella, il direttore della ricerca e Condirettore dell’Osservatorio su Europa e Governance Globale ISPI, Antonio Villafranca, il direttore del settore Centro Studi, Territorio e Ambiente di Assolombarda Valeria Negri, la vicepresidente di Assolombarda Veronica Squinzi

L’edizione 2023 dello studio, condotto dalle 9 associazioni territoriali di Confindustria Lombardia su un campione di oltre mille aziende manifatturiere internazionalizzate, rileva le aree geografiche di interesse e i principali ostacoli, approfondisce gli effetti delle tensioni geopolitiche rispetto alla competitività e l’impatto della pandemia sulle strategie e sul posizionamento delle imprese lombarde a livello internazionale.

Questi i principali risultati dell’Indagine Internazionalizzazione 2023:

le esportazioni si confermano la principale modalità di presenza all’estero delle imprese lombarde (96%), seguita dall’import di materiali e componenti (63%) e presenza con filiali commerciali o negozi (9%); si diffonde l’utilizzo di piattaforme digitali per l’export manifatturiero con il 40% delle imprese esportatrici che ha attivo almeno un canale di digital export e il 7% che si sta attrezzando per attivarne uno; nel 2022 la quota di fatturato realizzata all’estero è salita al 44,2% dal 43,5% nel 2021; in crescita anche il valore delle esportazioni di beni del +27,5% nel 2022 rispetto al 2019, performance ben più sostenuta dei benchmark europei come Bayern (+14,2%) e Auvergne-Rhône-Alpes (+13,7%); cresce anche il portfolio Paesi delle imprese che nel 2022 servono mediamente 23 mercati ciascuna (nell’edizione 2021 erano 21); Francia (53%), Germania (52%) e Spagna (33%) sono tra i primi 5 Paesi serviti per ordine di importanza; stabile anche la distribuzione delle sedi commerciali (top3: Stati Uniti, Germania, Francia) e di quelle produttive (top3: Cina, Stati Uniti, Germania); tra i fattori di novità emerge una tendenza delle imprese lombarde a espandersi in mercati geograficamente più distanti: tra i Paesi attualmente serviti troviamo India, Emirati Arabi Uniti e Brasile mentre Emirati Arabi Uniti, Australia e Canada sono nella Top10 dei Paesi a cui le imprese guardano. Minore attenzione verso Russia (fattori politici) e Cina (incertezza commerciale e politica zero Covid) come Paesi prospect; consistente il miglioramento della competitività delle imprese manifatturiere lombarde sui mercati esteri nel 2022 rispetto al 2019: il 38,5% ha acquisito quote di mercato in confronto al pre-Covid e il 47,8% le ha mantenute invariate. Tra i principali driver di competitività troviamo il fattore qualità e innovazione, l’offerta di maggiore flessibilità e l’essere soggetti a minor rischi esterni rispetto ai competitor; in aumento la quota di imprese che ha sostituito almeno un fornitore: 20,2% nel 2022. Le sostituzioni lungo le catene di fornitura sono state guidate da logiche di costo nel 58,4% dei casi, seguita dalla ricerca di minor rischio sia in termini di disponibilità di prodotti (33,2%) che in ambito logistico, geopolitico e regolatorio (26,7%); tra i fattori di incertezza per il futuro le imprese internazionalizzate lombarde indicano i fattori geopolitici (43,9% dei rispondenti), le transizioni tecnologiche e ambientali (29,9%) e la reperibilità di materie prime e di risorse umane.

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